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Visualizzazione dei post con l'etichetta economia

Fisco ottuso, burocrazia, regime dei minimi e intrastat

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Quello che segue è una sorta di analisi / sfogo da parte di una piccola partita iva operante in regime dei minimi, Si presume che se si opera in regime dei minimi si abbia un piccolo giro d'affari. Un modo ottimizzare i propri ricavi è quello di diminuire i costi e allora cosa si fa? Si compra su Internet, magari da un paese comunitario, e sorpresa! bisogna fare la dichiarazione Intrastat, che praticamente finisce quasi per raddoppiare i costi del commercialista! Senza contare le sanzioni, assolutamente sproporzionate ed esagerate.

Un possibile motivo per il prezzo basso del petrolio

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Dopo alcuni anni di sostanziale stabilità, in cui il prezzo del petrolio oscillava attorno ai 110 dollari per barile, a partire dal giugno 2014 il prezzo è crollato scendendo di quasi il 70%. Vi ricordate quando si parlava di esaurimento delle riserve di petrolio? Tutte le stime fatte in passato si sono sempre rilevate sin troppo negative: nonostante i consumi non siano diminuiti la stima delle riserve petrolifere aumenta di anno in anno fino ad arrivare ai circa 60 anni stimati attualmente. E vi ricordate quando si temeva la crescita dell'inflazione e l'aumento del prezzo del petrolio? Quanti anni sono passati? Ora ci si lamenta del contrario e se la BCE cerca di far riprendere l'inflazione tramite il  quantative easing , l'Unità scrive  Cinque motivi per cui il crollo del prezzo del petrolio spaventa l’Europa Il crollo del prezzo del petrolio sembra sia uno dei fattori principali della crisi che sta attanagliando la borsa negli ultimi giorni ed è questo uno dei

Il mercato, ma non i finanzieri, controlla anche il potere

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Se è sempre ritenuto che il denaro, i soldi siano solo uno strumento attraverso cui manifestare, consolidare, godere del potere. Il vile denaro è diventato sempre più virtuale, nonostante si stampino migliaia di tonnellate di banconote, nonostante si continui ad accumulare oro e altri preziosi nei caveau delle banche centrali e nelle riserve private dei potenti. Ormai lo strumento di controllo delle economie mondiali e quindi dei popoli è la finanza internazionale, se vogliamo la borsa, il mercato. Una volta, non tanto tempo fa, il denaro era legato alla produzione di beni e il mercato finanziario serviva a raccogliere fondi per nuovi investimenti, in ultima analisi specchio della produzioni di beni o erogazione di servizi. Ora invece quello che prevale è il fine speculativo, guadagnare denaro scommettendo sui flussi di denaro, sugli umori degli investitori: la cosa incredibile è ci sono persone ricchissime, che non producono niente e non parlo dei geni di internet, tipo Mark

Le politiche di austerità dell'Europa basate su di un'equazione errata quando verranno corrette?

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Circa due anni fa, aprile 2013, fece notizia anzi suscitò addirittura clamore, il fatto che uno studente, Thomas Herndon, nella foto a fianco, durante la preparazione della sua tesi di Ph.D. alla University of Massachussetts di Amherst, trovasse dei gravi errori, quindi sostanzialmente smentisse, lo studio accademico di Reinhart e Rogoff, sul quale si sono basate le politiche di austerity degli ultimi anni. Sembra però che l'Europa non si sia accorta di questo e le politiche di austerità continuano, se si eccettua forse l'attuazione da parte della BCE del quantitative easing fortemente voluto da Mario Draghi ad inizio 2015. Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff sono due affermati economisti della prestigiosa università di Harvard, che in un loro studio ( Growth in a Time of Debt  - maggio 2010 ) avevano, erroneamente, dimostrato che una stato non può crescere se il debito pubblico supera il 90% del PIL. A Thomas Herndon era stato assegnato il compito di verificare i

Anteprima de Il capitale nel XXI secolo di Thomas Piketty

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Fra gli ospiti di Michele Santoro a Servizio Pubblico, andato in onda questa sera (9 ottobre) su La7,  fra gli altri l'economista Thomas Piketty, autore del libro 'Il capitale nel XXI secolo'. Fra le cose che ha detto mi ha colpito il fatto che dai suoi dati risulta che in Italia la somma dei patrimoni privati degli italiani supera di sette volte il PIL, quindi (una mia considerazione) supera di oltre cinque volte il debito pubblico. Volevo segnalare che su Google Libri è possibile leggere diverse decine di pagine del libro (che comunque ne conta quasi mille), più che sufficienti a farsi una precisa idea più che del contenuto, dello stile di scrittura. Ci si può, insomma, rendersi conto se è o meno una lettura adatta ai nostri gusti. L'indirizzo è il seguente:  http://books.google.it/books?id=bF9NBAAAQBAJ , dove è possibile visualizzare un anteprima del libro in italiano (edizioni Bompiani) Di seguito la presentazione del libro: Quali sono le grandi

Il fiscal compact potrà mai essere rispettato dall'Italia?

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Il fiscal compact o Patto di bilancio europeo è un trattato sottoscritto da quasi tutti gli stati aderenti all'Unione Europea (25 su 27, non hanno aderito Regno Unito e Repubblica Ceca), entrato in vigore il 1° gennaio 2013. Fra i vari punti di questo accordo ce ne sono due particolarmente onerosi: il deficit pubblico strutturale non deve superare lo 0,5% del PIL (1% per i paesi il cui debito pubblico è inferiore al 60% del PIL) i Paesi con un debito pubblico superiore al 60% del PIL devono rientrare entro tale soglia nel giro di 20 anni Il secondo punto, in particolare, è estremamente oneroso per paesi, come l?italia, che hanno un deficit pubblico molto altro, ben oltre il 100% del PIL. In pratica l'italia dovrebbe abbassare il debito pubblico di 1000 miliardi di Euro, forse anche di più, in venti anni, per cui ogni anno sarebbe necessario trovare risorse per almeno 50 miliardi per rispettare il patto (la stima non è ovviamente così semplicistica 50=1000/20)

L'Europa ha dimenticato Thomas Herndon?

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Circa una anno fa, aprile 2013, fece notizia anzi suscito addirittura clamore, il fatto che uno studente, Thomas Herndon,  durante la preparazione della sua tesi di Ph.D. alla University of Massachussetts di Amherst, trovasse dei gravi errori, quindi sostanzialmente smentisse, lo studio accademico di Reinhart e Rogoff, sul quale si sono basate le politiche di austerity degli ultimi anni. Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff sono due affermati economisti della prestigiosa università di Harvard, che in un loro studio ( Growth in a Time of Debt  - maggio 2010 ))  avevano (erroneamente) dimostrato che una stato non può crescere se il debito pubblico supera il 90% del PIL. A Thomas Herndon era stato assegnato il compito di verificare i calcoli di un prestigioso studio economico e la sua scelta cadde proprio sul paper   Growth in a Time of Debt . Dopo aver cercato invano per un semestre di replicare le conclusioni dello studio, i suoi professori lo invitarono a contattare gli auto

Contributo minimale INPS: un macigno per le "piccole" partite IVA

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Il premier Matteo Renzi, insieme alle forze di governo, è riuscito a portare a compimento la riduzione IRPEF per i lavoratori dipendenti per un ammontare di circa 1000€ annui: probabilmente dal mese di maggio i lavoratori dipendenti con reddito inferiore ai 25.000 € annui dovrebbero ricevere in busta paga un aumento che dovrebbe essere di circa 150€ per la fascia di reddito fra gli 8000 e i 15000 euro, di circa metà per la fascia di reddito superiore. I dipendenti più poveri, quelli che guadagnano meno di 8000€ annui,  non avranno sgravi in quanto non pagano tasse. Ovviamente da questa legge non trarranno beneficio tutti quelli che un lavoro e uno stipendio non ce l'hanno. Leggermente diverso il discorso per i titolari di partita IVA, che in generale dovrebbero avere qualche beneficio indiretto dal maggior potenziale di spesa di coloro che usufruiranno dello sgravio fiscale. Inoltre prima o poi dovrebbero arrivare anche i soldi che gli enti pubblici devono alle impres

Meglio mezzo contribuente che un contribuente in meno!

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Smarcandosi dal suo partito e anche dagli alleati di governo, durante il convegno della Confcommercio, il viceministro dell'Economia, Stefano Fassina ha dichiarato che  "esiste un'evasione di sopravvivenza. Senza voler strizzare l'occhio a nessuno senza ambiguità nel contrastare l'evasione ci sono ragioni profonde e strutturali che spingono molti soggetti a comportamenti di cui farebbero volentieri a meno" . Generale il coro di dissenso all'interno del suo partito (PD) e nel PDL, concordi nel sostenere che "l'evasione va combattuta combattuta e basta" come ha dichiarato il segretario del PD Guglielmo Epifani. In effetti l'Italia è il paese dei furbi che si inserirebbero a flotte in tutti gli spiragli aperti nella lotta all'evasione fiscale. Ma proviamo a guardare la cosa dal punto di vista del titolare di una piccola ditta individuale o di un artigiano: se evadere in parte il fisco è l'unica alternativa alla ch

L'Europa in ginocchio per un errore di calcolo?

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Io la notizia l'ho appresa solo ieri sera, da un grande economista, Maurizio Crozza! È stato lui a rivelare (a me, la notizia mi era per altro sfuggita) il vero motivo che potrebbe portare ad un cambio delle recenti politiche di austerity della Unione Europea. Ed è per questo motivo che vi ripropongo la trascrizione non letterale e parziale (privata delle battute) di alcuni minuti della puntata di venerdì 24/5 di Crozza nel Paese delle Meraviglie. Io sono un comico: cosa ne posso capire delle logiche economiche che regolano l'Europa? La macro-economia è una scienza difficilissima: pensate che per decidere le politiche di austerità  dei singoli paesi in Europa usano un'equazione matematica complessissima di due economisti americani: la famosa equazione di Reinhart e Rogoff, che sono due luminari di Harward, i teorici dell'austerità, gli economisti di riferimento dell economia mondiale. Dai loro calcoli è partito tutto: pareggio di bilancio, rapporto deb

Che lo stato paghi i suoi debiti.

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Il programma del nuovo governo dovrebbe avere al primo punto il risanamento della situazione debitoria delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle aziende. Non è possibile che delle ASL, come in Calabria, Molise, Campania ( e non solo)  paghino dopo oltre due anni! E' l'obbligo non è solo morale: tra le novità della direttiva 2011/7/UE del 16 02 2011 si segnala l’obbligo da parte delle pubbliche amministrazioni all'interno dell'Unione Europea di provvedere ai pagamenti nei confronti delle imprese entro un termine massimo uniforme di 60 giorni. La direttiva dovrà essere recepita dagli Stati membri entro il 16 marzo 2013. Il governo non deve far altro che applicare la direttiva UE. Sul come recepirla e applicarla non sono abbastanza competente da proporre soluzioni dettagliate. Secondo me, ripeto da ignorante , si dovrebbe creare una banca ad hoc che prenda in carico i debiti delle pubbliche amministrazioni messe peggio e si occupi di salda

Cara Coop non "facci" la furba

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Devo premettere che da anni sono socio Coop e che in linea di massima mi sono sempre trovato bene. Se la Coop sei tu, ossia noi, non mi sembra molto intelligente fregarsi da soli. Ma cara Coop, se mi esponi un grande cartello con un prodotto in offerta e poi nella cestona dei prodotti li mescoli alla rinfusa qualcuno può fare confusione! Certo c'è l'etichetta, ma spesso è piccola, soprattutto per le persone anziane, ed un formaggio incelofanato non è tanto diverso da uno dello stesso tipo non in offerta e magari molto più caro. Se non avessi avuto il lettore barcode salvatempo o se non avessi guardato il display probabilmente alla cassa non mi sarei accorto dell'errore. Sicuramente anche colpa mia, della fretta, della vista che non è più quella di un tempo, degli occhiali sporchi, ma SOLO colpa mia? Se la Coop siamo noi vediamo di essere più chiari con i cartelli. Evitiamoli questi trucchetti. Se la Coop sei tu vedi di non farmi pagare di più!

Il prezzo della benzina nel mondo

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Bloomberg ha di recente pubblicato un articolo,  Highest & Cheapest Gas Prices by Country in cui dettaglia i prezzi della benzina paese per paese analizzando il prezzo in ben 60 diversi paesi. Il paese in cui la benzina costa meno risulta essere il Venezuela (~ 0,2 €/l) mentre il paese con la benzina più cara è la Norvegia (2,17 €/l). In questa classifica (al negativo) l'Italia si piazza al settimo posto con 1,74€/l (e forse nelle ultime settimane abbiamo guadagnato ancora qualche posizione). I dati pubblicati da Bloomberg sono riferite al costo in dollari per gallone, che ho convertito in Euro/litro utilizzando il seguente cambio  1 Euro =1,2339 USD riferito al  13 agosto 2012 (l'articolo è datato 14 agosto) - ovviamente la scelta del cambio è abbastanza arbitraria Mentre per il rapporto gallone/litro ho usato il valore comunemente usato 3,78541178 Bloomberg ha parallelamente stilato anche un altro tipo di classifica, quello del costo della benzina in proporz